Moorea, Tahiti e Huahine

Il 13 di maggio, alle prime ore del mattino, siamo arrivati a Moorea.

La forma dell’isola assomiglia ad un cuore con due baie che si insinuano all’interno da nord verso sud. Il nostro primo ancoraggio, consigliato dai nostri amici danesi, ė stato nel canale a nord-ovest tra il reef e l’isola, ed in effetti siamo rimasti colpiti sia dalla trasparenza dell’acqua sia per la vicinanza alla cosiddetta “stingray city” (città delle razze), un punto con basso fondale sabbioso in cui ė possibile ammirare ed essere addirittura avvicinati da numerose razze e squaletti.

Il primo ancoraggio a Moorea

Questo luogo ė comprensibilmente meta di motoscafi e barchini vari, carichi di turisti che vengono incoraggiati a elargire cibo alle razze; da una parte, ciò rende l’esperienza alquanto innaturale, d’altronde la presenza e confidenza di queste creature ė proprio dovuta all’aspettativa di un pasto senza sforzo.

Una bella spiaggia nelle vicinanze della “stingray city”

Nei giorni successivi ci siamo spostati ad Opunohu, la prima delle due baie dell’isola dalla quale abbiamo raggiunto con il gommone il Criobe, “Centre de recherches insulaires et observatoire de l’environment”, un istituto per la ricerca marina ed, in particolare, la biologia dei coralli. La visita, accompagnata da una giovane guida, ci ha permesso di approfondire alcuni aspetti della vita dei coralli ed i pericoli a cui stanno andando incontro a causa del riscaldamento degli oceani. Inoltre abbiamo constatato che la collezione di conchiglie di Caterine che avevamo visitato a Raiatea era citata attraverso un paio di pannelli.

La baia di Opunohu a Moorea
Il CRIOBE, centro per la ricerca marina
Pranzo nell’acqua
Una passeggiata nell’interno

Dopo esserci spostati per un paio di giorni nella seconda baia di Moorea, che deve il suo nome dal suo scopritore Cook, ci siamo infine diretti verso Tahiti dove abbiamo ormeggiato nella marina di Papeete. Qui ci siamo dedicati a varie commissioni, non ultimo un sostanzioso rifornimento di provviste presso la Carrefour locale.

La baia di Cook a Moorea
La baia di Cook all’alba

Il 21 maggio siamo partiti alla volta di Huahine, a circa 90 miglia a nord-ovest, dove siamo arrivati alle prime luci dell’alba. Siamo entrati nel canale interno di Huahine utilizzando la passe ad est, per raggiungere il campo di ormeggio davanti al Motu Murimaora. Per la prima volta in un mese, eravamo completamente soli a goderci questo paradiso!

Costa est di Huahine dal drone
Huahine – un piccolo paradiso
Il piccolo villaggio sulla costa di Huahine
La costa est di Huahine alla sera

Avendo scoperto che il nostro amico Alex si trovava dalla parte opposta dell‘isola, abbiamo accettato il suo invito a raggiungere lui e la sua amica Tamara per un happy hour sul loro Amel. Il giorno successivo abbiamo continuato l’esplorazione dell’isola andando ad ormeggiare nella baia di Avea, dove sono disponibili almeno dieci gavitelli, di cui siamo riusciti a prendere l’ultimo rimasto.

Baia d’Avea
Una casa galleggiante nella Baia d’Avea
Una passeggiata a terra nella baia d’Avea
La baia d’Avea vista da terra

In previsione dell’arrivo dei pezzi di ricambio al cantiere navale di Raiatea, ci siamo rimessi in viaggio verso questa isola, decisi a visitare ció che non avevamo ancora visto in precedenza.

Ritorno in Polinesia Francese

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