Cari amici vicini e lontani, è tornato il momento di riaccendere il nostro blog. Dopo quasi 8 mesi di “vacanze romane”, in cui ci siamo dedicati alle nostre consuete attività, il 25 Aprile siamo sbarcati a Raiatea dopo un volo di circa 34 ore inclusi 3 stop intermedi.
Arrivo all’aeroporto di Tahiti
Abbiamo affittato per una settimana un monolocale in prossimità del cantiere dove avevamo lasciato in rimessaggio Zoe. .
Il mercato del venerdì a Uturoa (Raiatea)
Davanti al mercato: se la suonano e se la cantano
Come tutti gli anni abbiamo dovuto fronteggiare una serie di imprevisti, non ultimo il meteo che si è rivelato molto più piovoso di quanto ci aspettassimo, così come la rottura improvvisa dell’interruttore principale del 12V che si è diviso a metà lasciandoci al buio, fortunatamente in banchina. In positivo, abbiamo goduto di un momento di mondanità in quanto siamo stati invitati da Jerome, un medico microbiologo e velista, allo Yacht Club di Raiatea per la serata conclusiva di una serie di regate.
Dopo una settimana Zoe è entrata in acqua nella marina del cantiere.
Trasferimento dalla zona di rimessaggio a secco alla rampa di alaggioAnzichè il classico “travel lift” in questa marina utilizzano un trattoreFinalmente in acqua!
Alla fine della settimana successiva abbiamo finalmente mollatto gli ormeggi in direzione di Ta’haa, l’isola “gemella” di Raiatea. Qui speravamo di effettuare una visita ad una rinomata piantagione di vaniglia, ma purtroppo non è stato possibile. Siamo rimasti comunque ospiti per un paio di giorni all’ormeggio dei proprietari della pintagione che, abbiamo scoperto, essere una coppia composta da un gentile signore francese e una simpatica signora svizzera vissuta a lungo a Milano.
Ormeggio nella baia della piantagione di vaniglia (non visibile)
Siamo quindi ripartiti in direzione dell’isola di Moorea, a poche miglia a nord-ovest di Tahiti, approfiittando di una “favorevole” finestra di vento, che ci ha permesso di effettuare la traversata di 100 miglia in 24 ore, di cui la maggior parte di bolina stretta.
Ritorno in Polinesia Francese
Cari amici vicini e lontani, è tornato il momento di riaccendere il nostro blog. Dopo quasi 8 mesi di “vacanze romane”, in cui ci siamo dedicati alle nostre consuete attività, il 25 Aprile siamo sbarcati a Raiatea dopo un volo di circa 34 ore inclusi 3 stop intermedi.
Abbiamo affittato per una settimana un monolocale in prossimità del cantiere dove avevamo lasciato in rimessaggio Zoe. .
Come tutti gli anni abbiamo dovuto fronteggiare una serie di imprevisti, non ultimo il meteo che si è rivelato molto più piovoso di quanto ci aspettassimo, così come la rottura improvvisa dell’interruttore principale del 12V che si è diviso a metà lasciandoci al buio, fortunatamente in banchina. In positivo, abbiamo goduto di un momento di mondanità in quanto siamo stati invitati da Jerome, un medico microbiologo e velista, allo Yacht Club di Raiatea per la serata conclusiva di una serie di regate.
Dopo una settimana Zoe è entrata in acqua nella marina del cantiere.
Alla fine della settimana successiva abbiamo finalmente mollatto gli ormeggi in direzione di Ta’haa, l’isola “gemella” di Raiatea. Qui speravamo di effettuare una visita ad una rinomata piantagione di vaniglia, ma purtroppo non è stato possibile. Siamo rimasti comunque ospiti per un paio di giorni all’ormeggio dei proprietari della pintagione che, abbiamo scoperto, essere una coppia composta da un gentile signore francese e una simpatica signora svizzera vissuta a lungo a Milano.
Siamo quindi ripartiti in direzione dell’isola di Moorea, a poche miglia a nord-ovest di Tahiti, approfiittando di una “favorevole” finestra di vento, che ci ha permesso di effettuare la traversata di 100 miglia in 24 ore, di cui la maggior parte di bolina stretta.